La scelta della scuola primaria per bambini con disabilità: una guida per genitori

Tnpee

Scuola e disabilità: moltissimi genitori si trovano alle prese con le iscrizioni dei propri figli alla scuola primaria, un passo importante che pone le basi per lo sviluppo futuro del bambino.

Quando questo momento coinvolge un bambino con disabilità, le preoccupazioni e le incertezze possono essere maggiori, e la scelta non è sempre ovvia; infatti, quando i nostri figli devono lasciare la scuola dell’infanzia e affrontare il nuovo mondo delle elementari, come genitori, ci troviamo davanti a un bivio ricco di domande e aspettative. È naturale chiedersi se il proprio figlio
sia pronto per affrontare questa nuova tappa, e spesso ci si concentra su quel che appare più tangibile: la capacità di leggere, di scrivere e di calcolare. Ma ciò che sfugge, a volte, è l’importanza del carico emozionale che tale passaggio comporta.

Scuola e disabilità: la legge italiana

La legge italiana supporta l’inclusione e garantisce il diritto all’istruzione per tutti i bambini, compresi quelli con disabilità. Per alcune famiglie, la decisione di prolungare la permanenza alla scuola dell’infanzia fino ai sette  anni diventa una soluzione ottimale, soprattutto in presenza di disabilità gravi o gravissime che richiedono un ambiente più protetto e un approccio educativo specializzato.
Questa scelta viene spesso condivisa e sostenuta da genitori, neuropsichiatri ed insegnanti.
 
Il vero dilemma si presenta quando le difficoltà del bambino sono lievi o di natura emotivo-relazionale.
In questi casi, la decisione di passare alla scuola primaria richiede un’attenta valutazione e comprensione delle reali necessità del bambino, senza trascurare il contesto educativo e le risorse che ogni istituto scolastico può offrire.
psiconeuromotricista

Ecco alcune considerazioni e passi da seguire per i genitori che si trovano ad affrontare questa scelta

1. Valutazione multidisciplinare: risulta fondamentale che una valutazione completa del bambino sia effettuata da un team di specialisti, tra cui neuropsichiatri infantili, psicologi, TNPEE e insegnanti di sostegno.
Questo permette di avere un quadro chiaro delle necessità del bambino e dell’eventuale supporto didattico e terapeutico di cui potrebbe beneficiare.
 
2. Comunicazione con le scuole: i genitori dovrebbero entrare in contatto con diverse scuole primarie per comprendere le politiche di inclusione e le risorse disponibili.
Alcune scuole potrebbero avere classi con numeri ridotti, assistenti educativi specializzati e programmi di integrazione
personalizzati.
 
3. Supporto emotivo: non bisogna sottovalutare l’importanza del supporto emotivo e relazionale. una scuola che offre spazi di ascolto e attività per lo sviluppo socio-emotivo può fare una grande differenza per un bambino con difficoltà in quest’area.

La scelta consapevole

Affrontare la scelta della scuola primaria per un bambino con disabilità richiede coraggio, informazione e sostegno.
La collaborazione tra famiglia e istituzioni educative è essenziale per creare un percorso di crescita che tenga conto delle individualità di ogni bambino, permettendogli di esprimere il proprio potenziale in un ambiente accogliente e stimolante.
 
Il passaggio tra la scuola dell’infanzia e quella elementare non è solo una questione di capacità cognitive ma è, per il bambino, un vero e proprio salto in un contesto sociale e accademico del tutto differente, che richiede un adattamento notevole non solo a livello intellettuale, ma anche e soprattutto emotivo e relazionale.
 
Un bambino può dimostrarsi eccellente nel riconoscere le lettere o contare fino a cento, ma come sta gestendo il cambiamento dal punto di vista emotivo? La nuova routine, il confronto con nuovi insegnanti e compagni di classe, così come le diverse aspettative e responsabilità, possono rappresentare una sfida significativa.
È essenziale, quindi, non sottovalutare segnali come timidezza, irritabilità o un calo nel desiderio di giocare, che possono indicare una difficoltà nell’elaborazione di questo passaggio.

Autostima e maturità emotiva: i pilastri dell' adattamento

L’ autostima e la maturità emotiva di un bambino sono pilastri fondamentali per la sua crescita.
Un bambino che si sente insicuro o che non ha ancora sviluppato una sufficiente maturità emotiva può sentirsi sopraffatto dalle nuove richieste.
La sua frustrazione non si limiterà all’ambito scolastico, ma potrebbe riflettersi in ogni aspetto della sua vita, da quello sociale a quello familiare.

 

Non solo compagni di classe: la continuità è anche emotiva

Spesso, ci si affida alla continuità dei compagni di classe come elemento di stabilità per il bambino.

Questo aspetto è senza dubbio importante, ma non può essere l’unico fattore a guidare la decisione di un genitore.

È cruciale considerare il benessere emotivo complessivo del bambino, comprendendo che ogni piccolo studente affronta un percorso unico e personale.

TNPEE: una figura di riferimento

Scopriamo come i professionisti della neuro e psicomotricità evolutiva possono sostenere i bambini, in particolare quelli con disabilità, nel contesto familiare e scolastico.

Bambini, genitori, scuola e disabilità: quando queste parole si intrecciano, la figura del terapista della neuro e psicomotricità evolutiva (TNPEE) entra in gioco come un angelo custode del potenziale infantile. Nella danza armoniosa dell’apprendimento, il TNPEE è il coreografo che guida i più piccoli lungo le tappe dello sviluppo, con un occhio attento a cogliere ogni battito d’ali verso la crescita personale.

Fare ordine nel caos delle emozioni impulsive è una delle missioni di questi professionisti, che attraverso il gioco e la partecipazione attiva, plasmano le attività quotidiane in occasioni uniche di apprendimento. Non si tratta solo di un passatempo, ma di un viaggio mirato verso la conquista dell’autonomia e della consapevolezza di sé.

La saggezza del TNPEE abbraccia la vasta prateria del normale sviluppo infantile e le sfumature più complesse della crescita con disabilità. La loro percezione clinica diventa così essenziale per comprendere e supportare i bambini che incontrano ostacoli nel loro percorso, soprattutto in quell’arena di vita che è la scuola

 

Non è soltanto un insieme di giocattoli a definire lo spazio ludico, ma il corpo stesso del terapista si trasforma in una bussola di esperienze: un tetto sicuro che accoglie, una parete che sfida, un cuscinetto che protegge e un trampolino che invita a scoprire nuovi orizzonti.

E poi c’è la strategia dell’osservazione partecipante: un radar sempre acceso che cattura il linguaggio silenzioso dei gesti e dei movimenti, per scatenare scintille di interazione e risposta, sia nell’intimità della relazione uno-a-uno che nella coralità di un gruppo.

Attraverso il sostegno del TNPEE, i bambini imparano a navigare le correnti della loro disabilità con la stessa grazia e determinazione dei marinai esperti. Genitori e insegnanti, compagni di viaggio in questa avventura, scoprono nuovi orizzonti di possibilità, dove le sfide si trasformano in trampolini di lancio verso un futuro radioso.

Invitiamo quindi tutti a salpare insieme in questa esplorazione affascinante, dove ogni bambino, con o senza disabilità, può diventare un eroe quotidiano nella scuola della vita.

 

Scuola e disabilita

Considerazione finale

Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alle elementari è un viaggio emozionante e impegnativo.

Come genitori, il nostro compito è quello di accompagnare i nostri figli con amore, attenzione e la consapevolezza che il loro successo e la loro felicità dipendono da un equilibrio che va oltre la semplice preparazione accademica.

Ascoltare i loro bisogni emotivi e relazionali è il primo passo verso il loro futuro.

Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia

× Come possiamo aiutarti ?