Alluce valgo

Alluce valgo

Alluce valgo

L’ alluce valgo, conosciuto comunemente come “cipolla”, è una delle deformità del piede più diffuse.

Questa fastidiosa condizione comporta lo sviluppo di una protuberanza ossea dolorosa all’interno del piede, precisamente dove si trova l’articolazione dell’alluce.

Il termine “valgo” deriva dal latino e significa “allontanato dalla linea mediana del corpo”. Infatti, l’alluce valgo si sviluppa quando l’alluce e l’osso a cui è collegato si spostano dalla loro posizione naturale.

Determina una inclinazione del primo dito del piede verso l’interno, in direzione del secondo dito, mentre il primo osso metatarsale del piede sporge verso l’esterno, causando un gonfiore localizzato e doloroso. 

Molto  diffuso tra le donne, in particolare quelle che prediligono scarpe aderenti e tacchi alti o che soffrono di malattie sistemiche o preesistenti deformità del piede. La caratteristica  deviazione verso l’interno, può arrivare a sovrapporsi al secondo e talvolta anche al terzo dito. Non si tratta solo di una questione estetica: l’alluce valgo, oltre a compromettere l’aspetto del piede, può causare anche un danno funzionale.  

La difficoltà principale per chi ne soffre è infatti trovare calzature comode e non dolorose. Questa patologia, se trascurata, può portare a un’infiammazione della borsa vicina, nota come borsite, e a un’attività degenerativa delle articolazioni, o artrosi. Per evitare che la situazione peggiori, è importante rivolgersi a un medico o a un podologo non appena si notano i primi sintomi. Grazie ad una diagnosi tempestiva e a un trattamento adeguato, è possibile ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita. 

Alluce: il protagonista del nostro passo

Essendo il primo dito del piede, ricopre un ruolo fondamentale per la nostra dinamica di movimento quotidiano.

Non solo ci permette di camminare e correre, ma fornisce anche un appoggio durante la fase di spinta da terra.

Inoltre, insieme al mignolo, contribuisce a mantenere l’equilibrio del corpo. Di conseguenza, è importante capire cosa è e come curare un alluce valgo, ma prima è utile conoscere le basi dell’anatomia dell’alluce. 

Ossa dell'Alluce: una panoramica

Le ossa che compongono le dita dei piedi sono chiamate falangi.

Sono disposte in fila tra loro.

La prima falange di ogni dito si collega con un osso posizionato subito prima, noto come metatarsale.

Ogni piede quindi presenta 5 ossa metatarsali, una per ogni dito.

Tuttavia, l’alluce si distingue dalle altre dita del piede, in quanto è composto da sole due falangi: la falange distale, dove si sviluppa l’unghia, e la falange prossimale, che unisce la falange distale all’osso metatarsale.  

Articolazione del Metatarso-Falangea: il cuore dell’alluce 

 Tra ogni osso metatarsale e la corrispettiva falange, si trova l’articolazione metatarso-falangea, racchiusa nella propria capsula articolare.

Il primo osso metatarsale, quello che si collega alla falange prossimale dell’alluce, si articola in due ossa sesamoidi. Queste sono fondamentali per la protezione dei muscoli a loro attaccati.

L’angolo che si crea longitudinalmente tra la falange prossimale e il primo metatarso è noto come l’angolo dell’alluce valgo. Un angolo inferiore a 15° è considerato normale. 

  

Alluce Valgo: quando l’angolo diventa critico 

Quando l’alluce subisce uno spostamento laterale prolungato, come accade nella formazione dell’alluce valgo, si verifica una deviazione laterale della falange. Questa condizione comporta la lussazione dei sesamoidi dell’osso metatarsale e un aumento dell’angolo dell’alluce valgo.

Angoli superiori a 20° sono considerati anormali, mentre angoli superiori a 45-50° sono considerati gravi.

Prevenire e curare queste situazioni è fondamentale per mantenere una corretta dinamica del passo e un equilibrio ottimale del corpo. 

 Una verità meno conosciuta nel mondo dell’anatomia umana è che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l’alluce non contiene in sé muscoli. Questi, infatti, si trovano nella regione metatarsale, tarsale e nella gamba.

La loro funzione consiste nel determinare il movimento dell’alluce, rendendo possibili le azioni di camminare, correre e saltare.

Questa informazione potrebbe sembrare irrilevante, ma è fondamentale per comprendere come il nostro corpo funziona e come prevenire o affrontare eventuali problematiche legate al piede. 

 Tra i muscoli che più influenzano l’alluce troviamo il muscolo abduttore dell’alluce, che si origina nel calcagno e termina alla base della prima falange.

La sua funzione principale è quella di abdurre e flettere l’alluce.

Al suo fianco c’è il muscolo flessore breve dell’alluce, che, originando dalla fascia plantare dei tre cuneiformi e dal legamento calcaneocuboideo plantare, si fonde con il tendine del muscolo abduttore dell’alluce, raggiungendo la zona del capo obliquo dell’adduttore. 

  

Il muscolo adduttore dell’alluce, invece, ha una doppia origine e si divide in due fasci: il capo trasverso, che origina nel cuboide, terzo cuneiforme, base del secondo, terzo e quarto metatarsale, e legamento plantare lungo; e il capo obliquo, che ha origine nella terza, quarta e quinta articolazione metatarso-falangea.

Questo muscolo è responsabile della flessione e adduzione dell’alluce. 

 La conoscenza di queste dinamiche diventa cruciale in caso di patologie come l’alluce valgo.

In queste situazioni, se diagnosticata per tempo, il fisioterapista sarà in grado di far lavorare il muscolo abduttore dell’alluce compromesso, al fine di creare una stabilizzazione attiva dell’articolazione metatarso-falangea.

Questo articolo, quindi, oltre a essere una curiosità anatomica, è un promemoria dell’importanza di comprendere come funziona il nostro corpo, per prevenire e combattere efficacemente eventuali patologie. 

Le cause e i fattori di rischio per l' alluce valgo

L’alluce valgo è una deformità che colpisce molte persone, causando dolore e disagio.

Una delle cause più comuni di questa condizione sono la familiarità e la genetica: se i tuoi genitori o nonni hanno sofferto di alluce valgo, il rischio di svilupparlo è più alto.

Allo stesso modo, chi soffre di particolari tipi di artrite, come l’artrite reumatoide, la gotta o l’artrite psoriasica, ha una probabilità maggiore di sviluppare l’alluce valgo.  

  Un altro fattore che può contribuire all’insorgere di questa patologia è l’iperpronazione, una condizione che porta allo sviluppo di un arco basso o di un carico irregolare nel piede e nel tendine, rendendo instabile l’articolazione.

Anche l’ipermobilità dell’alluce può essere una causa, così come alcune condizioni patologiche che colpiscono sia i nervi che i muscoli, come la poliomelite.  

L’ambiente può avere un ruolo nella formazione dell’alluce valgo. L’uso di scarpe strette o con tacco alto può provocare sollecitazioni anomale che portano alla deformazione.

Le donne sono particolarmente a rischio, con una probabilità di sviluppare l’alluce valgo ben 7 volte maggiore rispetto agli uomini.

Anche l’obesità può essere un fattore di rischio, poiché può provocare un sovraccarico sui piedi.

In conclusione, le cause dell’alluce valgo sono molteplici e complesse, e comprendono sia fattori genetici che ambientali. 

Alluce valgo : sintomi

l disturbo più comune che colpisce il piede è l’alluce valgo, una patologia caratterizzata da una serie di sintomi distintivi. Il più evidente è la deviazione in adduzione dell’alluce, cioè una deviazione dalla posizione normale dell’alluce di almeno 20 gradi verso le altre dita.

Questo cambiamento spesso porta a una camminata instabile e può creare una serie di problemi di mobilità, dal dolore persistente o intermittente all’ispessimento della pelle alla base dell’alluce. 

In aggiunta, è comune lo sviluppo di una borsite sulla sporgenza ossea causata dalla deviazione dell’alluce.

Questa condizione, comunemente nota come “cipolla”, si presenta come una forma semicircolare sulla parte interna dell’avampiede, dove il primo metatarso si connette alla falange del primo dito.

Accompagnata da dolore, arrossamento e calore locale, questa borsite può contribuire ulteriormente alle difficoltà di deambulazione già presenti a causa della deviazione dell’alluce. 

Infine, in casi cronici di alluce valgo, può verificarsi una deviazione in adduzione delle altre dita del piede.

Ciò accade quando il resto del piede inizia a adattarsi all’alterazione causata dall’alluce valgo, portando a un deficit funzionale nella dinamica del passo.

La presenza di questi sintomi può indicare la necessità di un intervento ortopedico per correggere l’alluce valgo e alleviare la sofferenza del paziente. Ricordate, la chiave è la prevenzione e la cura tempestiva: consultate sempre un medico se riscontrate uno o più di questi sintomi. 

Diagnosi

Una diagnosi accurata è fondamentale per stabilire il trattamento più idoneo.

Lo specialista può diagnosticare l’alluce valgo tramite un semplice esame clinico, perché la maggior parte dei segni sono visibili esternamente.

Durante questa visita, il medico potrebbe chiedere al paziente di muovere l’alluce avanti e indietro per valutare eventuali limitazioni nel movimento. 

Un altro strumento diagnostico a disposizione del medico è l’esame baropodometrico, che consente di misurare la distribuzione dei carichi sul piede sia in posizione statica che dinamica.

Questo esame offre una valutazione dettagliata del grado di compromissione dell’alluce e può fornire indicazioni preziose per la scelta del trattamento più efficace. 

Qualora il medico sospetti la presenza di una lesione o deformità, potrebbe prescrivere una radiografia per valutare la gravità dell’alluce valgo e individuare la causa.

In presenza di sintomi più complessi, potrebbe essere necessario ricorrere a esami più avanzati come la TAC o la risonanza magnetica del piede.

Questi esami potrebbero rivelarsi cruciali se si sospetta la coesistenza di altre patologie, che potrebbero influire sulle scelte terapeutiche.

Infine, potrebbe essere richiesto un esame del sangue per escludere l’artrite come possibile causa. 

alluce valgo cura

Alluce valgo : cure e rimedi

Esistono varie cure per l’alluce valgo che variano in base ai numerosi fattori che caratterizzano questa patologia. 

Tra le opzioni di trattamento, ci sono quelle conservative, come rimedi e fisioterapia, e quelle invasive, come la chirurgia.

La scelta dell’approccio dipende dalla gravità della situazione.

Spesso, il trattamento fisioterapico è sufficiente per risolvere la sintomatologia, ma in alcuni casi, la chirurgia può essere l’ultima risorsa per guarire completamente dall’alluce valgo. 

Per alleviare l’alluce valgo, esistono diversi rimedi e precauzioni.

Ad esempio, indossare calzature adatte che lasciano spazio sufficiente per le dita dei piedi può ridurre la pressione.

Gli inserti per scarpe, noti anche come plantari, possono anche alleviare la pressione sulla punta del piede.

L’imbottitura, la nastratura o la steccatura della punta possono fornire supporto e ridurre l’irritazione.

Inoltre, è importante evitare attività che aumentano il dolore, come stare in piedi per lunghi periodi o praticare sport di contatto. 

Altri rimedi per l’alluce valgo includono l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata per ridurre il gonfiore (ma mai per più di 20 minuti per volta) e l’uso di farmaci, come i FANS o il paracetamolo, per alleviare il dolore.

Raramente, si ricorre alle iniezioni di corticosteroidi per il trattamento dell’infezione. Infine, le ortesi su misura possono fornire sollievo e supporto in caso di alluce valgo.

Nel complesso, è importante consultare un medico per scegliere il trattamento più appropriato per la tua condizione specifica. 

Il trattamento fisioterapico

La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nel trattamento dell’alluce valgo, un disturbo comune che può comportare dolore e limitare la mobilità.

Risulta importante sia in fase conservativa, ossia prima di un eventuale intervento chirurgico, sia in seguito alla chirurgia. 

Un fisioterapista esperto può suggerire una serie di approcci per il trattamento conservativo dell’alluce valgo.

Primo tra tutti, la consulenza in merito alla scelta di calzature e supporti adeguati.

E’ infatti fondamentale indossare scarpe confortevoli e che non peggiorino la condizione, ed è possibile che vengano consigliati l’uso di separa-dita o speciali cuscinetti per l’alluce.

Il fisioterapista può inoltre suggerire l’uso di plantari, a seconda dell’allineamento dell’arco plantare del paziente. 

Inoltre, il fisioterapista può consigliare al paziente di ridurre le attività sportive più intense e suggerire alternative che non compromettano la salute dell’alluce, ma che allo stesso tempo mantengano in forma il sistema cardiovascolare.

Esistono anche terapie manuali, come le mobilizzazioni articolari della punta del piede, che servono a allungare delicatamente i tessuti e a favorire il normale movimento delle articolazioni. 

Infine, la fisioterapia offre una vasta gamma di strumenti per il trattamento dell’alluce valgo, tra cui la laserterapia ad alta potenza, la tecarterapia, l’uso di ultrasuoni a freddo, il neuromodulatore interix e l’ipertermia, particolarmente indicata in casi di dolore cronico.

Questi trattamenti, uniti a massaggi dei tessuti molli intorno alla zona interessata e a un set di esercizi specifici di allungamento e rinforzo, possono rivelarsi particolarmente efficaci per affrontare e risolvere il problema dell’alluce valgo. 

riabilitazione alluce valgo

Chirurgia per l'alluce valgo: un passo avanti verso il benessere

Quando i trattamenti conservativi non forniscono più i risultati desiderati, la chirurgia dell’alluce valgo diventa un’opzione da considerare.

Lo scopo del trattamento chirurgico è raddrizzare l’alluce e proteggere l’articolazione metatarso-falangea dall’insorgere di artrosi.

La chirurgia non si limita a raddrizzare l’osso dell’alluce, ma ha anche lo scopo di normalizzare la trazione dei tendini e dei muscoli circostanti. Durante l’intervento, è essenziale operare con delicatezza sui muscoli e tendini che circondano l’alluce, causando il minimo danno possibile. 

Decidere la tecnica chirurgica più adatta 

 La scelta della tecnica chirurgica dipende dalla posizione anatomica della deformità e dalla gravità del disallineamento.

Il medico e il paziente sceglieranno insieme la tecnica chirurgica più adatta, basandosi sull’esame medico dettagliato e sulla diagnosi radiografica.

Le tecniche chirurgiche per l’alluce valgo possono essere suddivise in tre categorie: interventi demolitivi dell’articolazione, tecniche osteotomiche e tecniche minimamente invasive. 

Le tecniche chirurgiche per l’alluce valgo 

 Gli interventi demolitivi dell’articolazione consistono nella rimozione della base della falange.

Questi interventi, ora raramente utilizzati, lasciano una cicatrice a seguito dell’incisione.

Le tecniche osteotomiche prevedono il taglio e la rimozione di parte dell’osso dell’alluce. Durante l’operazione, il chirurgo rimuove e riallinea le ossa, fissandole nella nuova posizione con l’uso di placche, viti o fili metallici.

Queste operazioni comportano una cicatrice dovuta all’incisione. In base alla gravità della deformazione, verranno utilizzate diverse procedure chirurgiche. 

Tecniche chirurgiche minimamente invasive 

Le tecniche chirurgiche minimamente invasive hanno lo scopo di riposizionare distalmente l’alluce, partendo dall’articolazione metatarso-falangea.

Queste tecniche permettono di ridurre i tempi di recupero e riabilitazione, poiché l’esposizione chirurgica e la dissezione profonda dei tessuti molli sono meno estese e più delicate.

Una delle tecniche minimamente invasive più utilizzate per la correzione dell’alluce valgo è l’osteotomia percutanea, un’evoluzione delle tecniche osteotomiche che prevede un’incisione minima.

Questa tecnica utilizza strumenti molto piccoli, che operano come in chirurgia tradizionale ma attraverso piccoli fori, evitando l’esposizione di tessuti come ossa e muscoli e prevenendo l’apparizione di cicatrici future. 

Riabilitazione e prevenzione

Dopo la chirurgia, è importante affrontare la causa alla radice dell’alluce valgo, spesso dovuta a un sistema posturale irregolare, per prevenire eventuali recidive.

Attraverso trattamenti pre e post-operatori, come la rieducazione posturale, l’uso di tutori ortopedici o le tecniche neuro-posturali, è possibile correggere la postura e ridurre il rischio di sviluppare nuovamente l’alluce valgo.

Grazie alla chirurgia e a un adeguato percorso di riabilitazione, è possibile ritrovare il benessere del piede e riprendere una vita attiva e senza dolore. 

Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia

× Come possiamo aiutarti ?