Protesi di spalla : la riabilitazione dopo l'intervento

Protesi di spalla

Scopri il percorso di fisioterapia e riabilitazione necessario dopo l'impianto di una protesi di spalla per riprendere al meglio le attività quotidiane

La spalla è un’articolazione fondamentale per la nostra autonomia e qualità di vita, permettendoci di svolgere attività quotidiane come asciugarci i capelli, cucinare, guidare e praticare sport.

Quando questa articolazione inizia a darci problemi di movimento o dolore, il desiderio di risolvere il problema diventa prioritario. In alcuni casi, la soluzione può richiedere l’intervento chirurgico di impianto di una protesi di spalla, specialmente in presenza di danni strutturali in soggetti di età avanzata.

In questo articolo, esploreremo i momenti in cui è necessario optare per una protesi di spalla, cosa comporta l’intervento e quali sono le tappe della riabilitazione post-operatoria. 

Cenni di anatomia della spalla

Per comprendere a fondo la natura e la funzionalità delle protesi di spalla, è essenziale iniziare da una disamina accurata dell’anatomia di questa articolazione.

La spalla, punto di congiunzione cruciale per il movimento del braccio, è costituita da quattro principali elementi ossei: la testa dell’omero, la scapola, la clavicola e lo sterno. Questi elementi interagiscono tra loro attraverso cinque articolazioni specifiche, il cui funzionamento è vitale per la gamma di movimenti possibili. Le articolazioni in questione includono l’articolazione gleno-omerale, che connette la testa dell’omero con la cavità glenoidea della scapola; l’articolazione acromion-clavicolare, situata tra il processo acromiale della scapola e l’estremità laterale della clavicola; l’articolazione sterno-clavicolare, che lega lo sterno alla clavicola; l’articolazione scapolo-toracica, responsabile del movimento scivoloso della scapola sulla cassa toracica; e infine l’articolazione subdeltoidea, che facilita il movimento scorrevole del muscolo deltoide.

Tra queste, le prime tre sono classificate come articolazioni vere, per la loro capacità di formare connessioni dirette tra i segmenti ossei, mentre le ultime due sono considerate articolazioni false, data la loro natura di superfici di scorrimento.

 

Il complesso movimento della spalla è reso possibile grazie all’azione coordinata di 17 muscoli, suddivisi in due categorie principali a seconda della loro posizione e funzione. I muscoli intrinseci, che includono il deltoide, il piccolo rotondo e i muscoli che compongono la cuffia dei rotatori (sovraspinoso, infraspinoso, piccolo rotondo e sottoscapolare), hanno la particolarità di ancorarsi direttamente alle ossa che formano lo scheletro della spalla. D’altro canto, i muscoli estrinseci, tra cui il bicipite brachiale, il tricipite, i romboidi, il trapezio, il dentato anteriore, il succlavio e l’elevatore della scapola, si caratterizzano per avere una sola inserzione sullo scheletro della spalla.

Questa distinzione è fondamentale per capire come i diversi gruppi muscolari contribuiscano alla complessa gamma di movimenti che caratterizzano questa articolazione.

Cosa è una protesi di spalla?

La protesi di spalla sostituisce gli elementi anatomici danneggiati con componenti artificiali.

Esistono tre tipologie principali: endoprotesi, artroprotesi (inclusa la variante inversa con dinamiche articolari invertite per prevenire la lussazione) e protesi miste, che combinano la sostituzione parziale di entrambi i capi articolari. 

Quando è necessario impiantare una protesi di spalla?

L’ impianto di una protesi diventa opzione quando traumi o degenerazioni portano a dolore cronico e limitazione funzionale, non risolvibili con trattamenti conservativi.

Queste condizioni includono fratture gravi, necrosi della testa omerale, artrosi gleno-omerale e artrite reumatoide. 

Quali sono le complicanze da prevenire?

Dopo l’intervento, è possibile che si verifichino rigidità articolare, dolore, infiammazione e gonfiore alla mano.

Un programma di riabilitazione ben strutturato è fondamentale per minimizzare questi rischi e promuovere un recupero efficace. 

 

La riabilitazione dopo un intervento di protesi di spalla

La riabilitazione inizia idealmente prima dell’intervento con esercizi di preparazione e continua post-operatoriamente per facilitare il recupero della funzionalità articolare.

Gli obiettivi includono la riparazione dei tessuti, la prevenzione delle complicanze e il recupero della funzionalità attraverso diverse fasi: 

  

  1. **Fase Iniziale:** Riduzione del dolore e recupero della mobilità.
  2. **Seconda Fase:** Recupero della motilità parziale e inizio del rinforzo muscolare.
  3. **Terza Fase:** Massimizzazione della mobilità e recupero della forza e funzionalità.

  

Il percorso di riabilitazione è un processo complesso che richiede impegno da parte del paziente e competenza del team medico. Un approccio personalizzato, che tiene conto delle esigenze specifiche del paziente e della qualità dell’intervento chirurgico, è centrale per ottenere i migliori risultati possibili. 

  

La riabilitazione dopo l’intervento di protesi di spalla è un percorso fondamentale per tornare a una vita attiva e soddisfacente.

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Conclusione

L’impegno nella riabilitazione della spalla post-intervento di protesi è un viaggio complesso che richiede dedizione sia da parte del paziente che del team di cura.

Attraverso l’adozione di pratiche fisioterapiche mirate e un approccio multidisciplinare alla cura, è possibile ottimizzare i risultati funzionali, garantendo ai pazienti il ritorno a una vita attiva e soddisfacente. 

Lo studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia è centro specializzato Fisioterapia Italia

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