dolore alla spalla

Dolore alla Spalla - Cause e Terapie - Introduzione

Il dolore alla spalla è un sintomo comune che può essere causato da una serie di condizioni diverse.

Le cause più comuni di dolore alla spalla includono lesioni, infiammazioni, degenerazione articolare e problemi strutturali. 

Le lesioni alla spalla possono derivare da traumi come cadute, incidenti automobilistici o sportivi, e possono coinvolgere i muscoli, i tendini, i legamenti o le strutture ossee. L’infiammazione della spalla può essere causata da condizioni come la tendinite, la borsite o l’artrite. La degenerazione articolare, come l’artrosi, può causare dolore alla spalla a causa dell’usura delle superfici articolari. I problemi strutturali, come le instabilità o le sublussazioni della spalla, possono causare dolore e limitare il movimento. 

Per quanto riguarda le terapie, il trattamento del dolore alla spalla dipende dalla causa sottostante. In molti casi, il riposo, l’applicazione di ghiaccio, l’assunzione di farmaci antinfiammatori e la fisioterapia possono essere efficaci nel ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della spalla. La fisioterapia può includere esercizi per migliorare la forza e la flessibilità della spalla, nonché tecniche di mobilizzazione articolare. 

Nei casi più gravi o persistenti, potrebbe essere necessario ricorrere a interventi chirurgici per riparare lesioni o problemi strutturali. La chirurgia può coinvolgere la riparazione dei tendini, la rimozione delle sporgenze ossee o la stabilizzazione dell’articolazione. 

È importante consultare un medico o un fisioterapista se si sperimenta dolore alla spalla persistente o grave, in modo da poter ottenere una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato. 

Periartrite?

il termine “periartrite” è stato ampiamente sostituito da una diagnosi più precisa e specifica del dolore alla spalla.

In passato, il termine “periartrite scapolo-omerale” veniva utilizzato per descrivere una serie di condizioni diverse che causano dolore e limitazione della spalla. Tuttavia, poiché ogni condizione ha cause, sintomi e trattamenti specifici, oggi è più accurato identificare e trattare ciascuna problematica separatamente. 

Ecco alcune delle condizioni specifiche che possono causare dolore alla spalla: 

  1. Tendinite della cuffia dei rotatori: Si tratta di un’infiammazione o degenerazione dei tendini che compongono la cuffia dei rotatori, un gruppo di muscoli e tendini che stabilizzano e consentono i movimenti della spalla. 
  1. Borsite: L’infiammazione delle borse sinoviali, che sono piccole sacche di liquido che ammortizzano e lubrificano le strutture della spalla, può causare dolore e limitazione del movimento. 
  1. Sindrome dell’impingement: Questa condizione si verifica quando i tendini della cuffia dei rotatori si sfregano o vengono pizzicati tra le strutture ossee della spalla, causando dolore e infiammazione. 
  1. Instabilità della spalla: Può verificarsi quando le strutture che stabilizzano l’articolazione della spalla sono indebolite o danneggiate, causando sublussazioni o lussazioni della spalla. 
  1. Capsulite adesiva (o spalla congelata): Si tratta di una condizione caratterizzata da una riduzione del movimento della spalla a causa di una capsula articolare ispessita e contratta. 
  1. Lesioni della cuffia dei rotatori: Le lesioni parziali o complete dei tendini della cuffia dei rotatori possono causare dolore e limitazione del movimento. 

È importante sottolineare che una corretta diagnosi da parte di un professionista sanitario è essenziale per identificare la causa specifica del dolore alla spalla e pianificare un trattamento adeguato. Ogni condizione richiede approcci di trattamento diversi, che possono includere terapia fisica, esercizi specifici, farmaci, iniezioni o, in alcuni casi, interventi chirurgici. 

La comprensione delle singole problematiche che causano dolore alla spalla consente ai professionisti sanitari di fornire una diagnosi accurata e un trattamento mirato, migliorando le possibilità di recupero e riducendo il dolore e l’impairment funzionale. 

Dolore alla spalla: la cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori è un gruppo di quattro muscoli che dalla scapola si inseriscono sull’omero (osso del braccio).
I muscoli della cuffia sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo sono extrarotatori, cioè con la loro contrazione si occupano di ruotare esternamente il braccio, mentre il muscolo sottoscapolare, chiamato così perché origina nella superficie interna della scapola – quella che è a contatto con la gabbia toracica, è l’unico intrarotatore.

Essendo i principali muscoli stabilizzatori della spalla, e in particolare dell’articolazione glenomerale, possono andare incontro a condizioni infiammatorie e a lesioni. Le patologie della cuffia dei rotatori possono avvenire a causa di eventi traumatici o a causa di problematiche croniche.

 

Sintomi

Se si lesiona la cuffia dei rotatori i principali sintomi sono dolore acuto e la difficoltà/impossibilità di movimento. Il dolore è avvertito soprattutto quando si alza la spalla, sia anteriormente (flessione) che lateralmente (abduzione); nei casi più gravi è avvertito anche a riposo e mentre si dorme. Avrai difficoltà a effettuare tutti i movimenti sopra i 90° di abduzione e flessione anteriore e le rotazioni, ciò significa che ti risulterà molto difficile asciugare i capelli con il fono, prendere un bicchiere da una mensola più alta della tua testa, oppure allacciarti il reggiseno per le signore.

 

Test

I test più usati per diagnosticare una lesione della cuffia dei rotatori sono: Test di Job, Full can test, Test di rotazione esterna controresistenza in adduzione Test di Patte External Rotation Lag Sign (ERLS)

Fisioterapia per la cuffia dei rotatori

La fisioterapia è una componente essenziale nel percorso di riabilitazione per una lesione della cuffia dei rotatori. La durata e l’intensità del percorso riabilitativo dipenderanno dalla gravità della lesione e dalle necessità specifiche del paziente. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riparare la lesione. 

L’ obiettivo della fisioterapia per la cuffia dei rotatori è ripristinare il corretto movimento dell’articolazione della spalla e recuperare l’adeguato tono muscolare, consentendo al paziente di svolgere le normali attività quotidiane. Ciò viene raggiunto attraverso l’uso di tecniche manuali specifiche, mezzi fisici e esercizi terapeutici. 

Tra i dispositivi più utilizzati nella riabilitazione della cuffia dei rotatori ci sono il laser ad alta potenza, la tecarterapia, l’ipertermia e le onde d’urto. Questi strumenti possono essere utilizzati per favorire la guarigione, ridurre l’infiammazione e promuovere il recupero muscolare. 

Nelle prime fasi della riabilitazione, la gestione del dolore e dell’infiammazione sono gli obiettivi principali. Man mano che i sintomi migliorano o la ferita chirurgica guarisce, vengono introdotti esercizi mirati per ristabilire la forza e il movimento nella spalla. Inizialmente, gli esercizi possono essere di tipo isometrico (senza movimento) e focalizzati sulla potenziamento dell’extrarotazione. Successivamente, vengono incorporati esercizi di movimento e carichi progressivi per recuperare la funzionalità completa della spalla. 

Durante la riabilitazione funzionale della spalla, è importante anche lavorare sulla stabilità e sul controllo prossimale (vicino all’articolazione) della scapola e del tronco. La spalla funziona come un anello tra il tronco e il braccio, quindi il recupero di una funzione ottimale richiede un adeguato supporto e coordinazione muscolare in queste aree. 

Gli esercizi a carico assiale a catena chiusa, che coinvolgono movimenti simili a quelli delle normali attività quotidiane, sono spesso utilizzati per riabilitare la spalla e la scapola. Questi esercizi forniscono input propriocettivi (sensazione di posizione e movimento) e incoraggiano i corretti modelli di attivazione muscolare. 

Durante le fasi successive della riabilitazione, l’attenzione si concentra sul controllo della spalla e della scapola, insieme al recupero della forza muscolare. Questo processo completa il ritorno alla piena funzione della spalla all’interno della sua catena cinetica. L’enfasi sulla spalla fa parte di un approccio globale alla riabilitazione, che considera anche altri aspetti del corpo e le funzioni motorie complessive. 

È importante lavorare con un fisioterapista qualificato per sviluppare un programma di riabilitazione personalizzato sulla base delle tue esigenze specifiche. 

Dolore alla spalla: impingement sub-acromiale

Il dolore alla spalla causato dall’ impingement sub-acromiale è comunemente associato al conflitto tra il tendine del muscolo sovraspinato e l’osso dell’ acromion, situato nella parte anteriore e superiore della scapola. Questo fenomeno può provocare sintomi come dolore durante il movimento del braccio sopra la testa, debolezza muscolare nella zona della spalla e dolore notturno, soprattutto quando si riposa in posizione laterale sulla spalla affetta. 

Tuttavia, attualmente non viene più utilizzato il termine “conflitto sub-acromiale” perché i segni e i sintomi non sono chiaramente definiti e manca una correlazione consistente tra le lesioni dei tendini sotto l’acromion. Pertanto, alcuni autori preferiscono definire questa condizione come “Sindrome dolorosa antero-laterale di spalla” al fine di evitare un approccio troppo focalizzato sul concetto di conflitto. 

Uno studio ha dimostrato che esiste una piccola associazione tra la distanza tra l’acromion e l’omero e il dolore cronico e la limitazione della funzione della spalla nei casi di dolore legato alla cuffia dei rotatori. Tuttavia, questo non significa necessariamente che aumentare lo spazio tra l’acromion e l’omero sia la soluzione principale nel trattamento del dolore alla spalla. 

È importante che i medici e i fisioterapisti considerino altre possibilità e opzioni terapeutiche invece di concentrarsi esclusivamente sull’aumento dello spazio tra l’acromion e l’omero quando trattano pazienti con dolore alla spalla. Una valutazione completa e un approccio individualizzato saranno fondamentali per determinare la causa del dolore e sviluppare un piano di trattamento appropriato per ogni paziente. 

Importante consultare un medico o un fisioterapista qualificato per una valutazione accurata e un consiglio personalizzato sulla gestione del tuo dolore alla spalla. 

 

riabilitazione spalla

La fisioterapia

a fisioterapia è una disciplina che si occupa della prevenzione, del trattamento e della riabilitazione di varie condizioni fisiche. Tuttavia, è importante sottolineare che come modello di intelligenza artificiale, non sono un medico o un fisioterapista professionista. Posso fornirti alcune informazioni di base sulla fisioterapia, ma ti consiglio vivamente di consultare un professionista qualificato per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato. 

La terapia manuale è spesso utilizzata in fisioterapia per trattare condizioni acute. Questo può includere mobilizzazioni o manipolazioni mirate a migliorare la mobilità e ridurre il dolore in specifiche aree come l’omero, la scapola e la clavicola. Tuttavia, la scelta dei trattamenti dipende dalla valutazione clinica e dalle esigenze individuali del paziente. 

L’esercizio terapeutico progressivo è un elemento fondamentale della fisioterapia. Può essere utilizzato anche in presenza di dolore, ma è importante adattare gli esercizi al livello di dolore e alla tolleranza del paziente. Il rinforzo dei muscoli stabilizzatori della scapola e della cuffia dei rotatori può essere parte integrante del programma di esercizi terapeutici per migliorare la stabilità e la funzionalità della spalla. 

Quanto all’utilizzo della tecnologia per gestire l’infiammazione e il dolore, ci sono diverse opzioni disponibili. Il laser ad alta potenza, la tecarterapia e l’ipertermia sono alcune delle modalità terapeutiche utilizzate in fisioterapia per ridurre l’infiammazione e il dolore. Tuttavia, l’applicazione di queste tecnologie e la loro efficacia possono variare a seconda della situazione clinica e delle risposte individuali del paziente. Un fisioterapista esperto sarà in grado di valutare la situazione e consigliare le terapie più appropriate. 

Le onde d’urto sono una modalità terapeutica che può essere utilizzata per stimolare la rigenerazione dei tessuti e trattare le calcificazioni. Tuttavia, l’indicazione per l’utilizzo delle onde d’urto dipende dalla valutazione del professionista e dalla specifica condizione clinica del paziente. 

Una volta raggiunta una forza accettabile, è possibile passare a un lavoro più propriocettivo e funzionale. Ciò può includere esercizi che migliorano la consapevolezza del corpo nello spazio (propriocezione) e ripristinano la funzionalità per svolgere attività quotidiane o sportive specifiche. 

Ricorda sempre di consultare un fisioterapista qualificato per una valutazione accurata e per ricevere consigli personalizzati sulla tua condizione e sul trattamento più appropriato. 

 

 

Dolore alla spalla : la tendinite del capo lungo del bicipite

La tendinite del capo lungo del bicipite è una condizione in cui il tendine del muscolo bicipite nella spalla diventa infiammato o danneggiato. 

I sintomi comuni della tendinite del capo lungo del bicipite includono dolore localizzato nella parte anteriore del braccio lungo il tendine, che può essere aggravato dai movimenti di flessione anteriore del braccio e di flessione del gomito. Puoi sperimentare anche sensazioni di “clic” o di “fuoriuscita” del tendine nella parte anteriore della spalla. 

Ci sono diversi test che possono essere eseguiti per valutare il coinvolgimento del capo lungo del bicipite. Il test di Yergason coinvolge la resistenza mentre il paziente tiene il braccio piegato a 90 gradi e supinato contro la resistenza. Se si verifica dolore nel solco bicipitale, il test è considerato positivo. Il test di Speed richiede al paziente di cercare di flettere la spalla contro la resistenza con il gomito esteso e l’avambraccio supinato. Se si verifica dolore o sensazioni anomale, potrebbe indicare un’instabilità del capo lungo del bicipite. 

 

Fisioterapia nella tendinite del capo lungo del bicipite

La fisioterapia può essere un’opzione di trattamento conservativa per la tendinite del capo lungo del bicipite. Può includere terapie fisiche come laser, tecar, ipertermia e ultrasuoni, nonché tecniche manuali come il massaggio e la terapia trasversa. Gli esercizi possono essere utilizzati per ripristinare la funzione del muscolo, come la flessione del braccio e dell’avambraccio, nonché il controllo motorio della spalla. La fisioterapia può anche includere mobilizzazioni passive, attivo-assistite o contro-resistenza per ripristinare il movimento senza dolore. 

È importante sottolineare che la decisione di trattare conservativamente o di optare per un intervento chirurgico dipenderà dalla gravità della lesione, dall’età del paziente e da altri fattori. In alcuni casi, soprattutto in pazienti anziani, può essere scelto un approccio conservativo. Ti consiglio di consultare un medico o un fisioterapista per una valutazione accurata e per pianificare il trattamento adeguato alla tua condizione. 

 Tuttavia, ricorda che l’autodiagnosi e l’ autotrattamento possono comportare rischi, quindi è sempre consigliabile cercare l’opinione di un professionista sanitario qualificato. 

 

tecar alla spalla

Dolore alla spalla : l'instabilità

L’instabilità di spalla è un problema comune che spesso porta le persone a recarsi in un centro di fisioterapia. La spalla, essendo un’enartrosi, è un’articolazione molto mobile che ci consente di muovere l’arto superiore in tutte le direzioni. Tuttavia, questa grande mobilità può diventare il tallone d’Achille di questa articolazione, causando lussazioni e sublussazioni. La lussazione avviene quando un’articolazione esce completamente dalla sua sede anatomica, mentre la sublussazione si verifica quando l’articolazione esce solo parzialmente.

Tra le cinque articolazioni della spalla, l’articolazione gleno-omerale, tra la testa dell’omero e la fossa glenoidea della scapola, è quella più soggetta a lussazioni. In presenza di una lussazione, il sintomo principale è un dolore acuto accompagnato dall’impossibilità di movimento. Per risolvere questo problema, l’articolazione viene riposizionata attraverso una manovra di rotazione esterna e abduzione.

Il trattamento dell’instabilità di spalla dipende dai casi specifici. Per il primo episodio senza particolari complicazioni, si può seguire un periodo di immobilizzazione con un tutore, seguito dalla riabilitazione. Tuttavia, se le sublussazioni sono frequenti e tendono a causare infiammazioni alla borsa subacromiale o lesioni ai muscoli della cuffia dei rotatori, in particolare al tendine del muscolo sovraspinoso, potrebbe essere necessario un approccio terapeutico diverso.

Per diagnosticare l’instabilità di spalla e determinare la gravità del problema, i fisioterapisti utilizzano diversi test clinici. Uno dei segni più evidenti in caso di lussazione anteriore dell’articolazione gleno-omerale è il segno del solco, in cui la testa omerale è visibile nella parte anteriore del braccio e non in sede. Altri test clinici comuni sono il Test del cassetto anteriore e posteriore e il Relocation Test.

Affrontare correttamente l’instabilità di spalla è fondamentale per prevenire ulteriori problemi e ripristinare la piena funzionalità dell’arto superiore.

Fisioterapia per l' instabilità di spalla

La fisioterapia è spesso il primo approccio di trattamento per l’instabilità di spalla. Durante la fase iniziale della terapia, vengono utilizzati dispositivi fisici e terapie per ridurre il dolore e l’infiammazione, oltre a stimolare la guarigione dei tessuti. Questi possono includere tecniche come laser, tecar, onde d’urto, ultrasuoni e terapie manuali. 

Successivamente, la fisioterapia si concentra sull’aumento della stabilità dell’articolazione e sul rinforzo dei muscoli stabilizzatori. Ciò può essere ottenuto attraverso una combinazione di esercizi di mobilità passiva, assistita o attivo-assistita, stabilizzazione scapolare, esercizi di rinforzo isometrico e di bassa intensità. La terapia manuale può essere utilizzata per trattare specificamente l’articolazione gleno-omerale, l’articolazione acromion-clavicolare, l’articolazione sterno-clavicolare e la colonna cervico-toracica. 

Nelle fasi più avanzate della riabilitazione, vengono inclusi esercizi di rinforzo resistivo progressivo, esercizi per migliorare la propriocezione e esercizi specifici per il ritorno allo sport. Questi aiutano a ristabilire la forza e la stabilità dell’articolazione della spalla, consentendo un graduale ritorno alle attività normali, compreso lo sport. 

Dolore alla spalla: la Slap lesion

La slap lesion è una lesione del cercine glenoideo della spalla, in particolare del suo margine superiore. Può essere classificata in quattro tipi diversi, a seconda della gravità e dell’estensione della lesione. I sintomi comuni includono dolore nella parte superiore della spalla, difficoltà nei movimenti sopra la testa, riduzione della forza e sensazione di instabilità articolare. 

Per la diagnosi di una slap lesion, possono essere utilizzati diversi test, tra cui il test di rotazione a compressione, il test di Bren, il test di apprensione anteriore, il test di Speed, il test di Yergason e il test di carico al bicipite. Questi test vengono eseguiti da un terapista fisico o un medico specializzato. 

Fisioterapia per la slap lesion

La fisioterapia può essere un trattamento conservativo o pre/post-operatorio, a seconda della gravità della lesione. In entrambi i casi, l’obiettivo principale della fisioterapia è il recupero della stabilità articolare. Durante la terapia, possono essere prescritti esercizi di stretching per la capsula posteriore della spalla, come lo sleeper stretch e lo stretching con braccio addotto orizzontale, così come esercizi di stabilizzazione scapolare. È inoltre importante lavorare sul recupero della rotazione interna della spalla. 

È possibile trovare studi scientifici che approfondiscono la riabilitazione della slap lesion e suggeriscono una serie di esercizi raccomandati per la riabilitazione della spalla. Alcuni esempi di esercizi che possono essere inclusi nel programma di riabilitazione comprendono la flessione in avanti in posizione laterale, l’estensione inclinata, il canottaggio seduto, la protrazione della scapola, il push-up in ginocchio, la flessione in avanti in rotazione esterna e supinazione dell’avambraccio, il full can (elevazione nel piano scapolare in rotazione esterna), la rotazione interna ed esterna a diverse angolazioni di abduzione, la flessione del gomito nella supinazione dell’avambraccio, l’uppercut (flessione anteriore della spalla e flessione e supinazione del gomito) e le diagonali in rotazione interna ed esterna. 

È importante consultare un professionista medico o un fisioterapista per una valutazione accurata e per ricevere un piano di trattamento personalizzato in base alle esigenze individuali. 

Dolore alla spalla: la discinesia scapolare

La discinesia scapolare è un’alterazione del normale movimento della scapola sulla gabbia toracica, che causa una difficoltà di controllo motorio. I sintomi principali includono debolezza muscolare, ridotta funzionalità e mobilità del braccio, e dolore in particolari posizioni. 

Per la diagnosi della discinesia scapolare, è possibile utilizzare la classificazione proposta da Kibler, che suddivide la condizione in tre tipi. Il Tipo 1 si manifesta con una prominenza nell’angolo inferiore della scapola a causa dell’inclinazione anteriore della scapola nel piano sagittale ed è spesso associato a disfunzioni della cuffia dei rotatori. Il Tipo 2 o mediale si caratterizza per una prominenza dell’intero bordo scapolare mediale a causa della rotazione interna della scapola sul piano trasversale ed è più comune nei pazienti con instabilità gleno-omerale. Il Tipo 3 è caratterizzato da un’elevazione prematura della scapola ed è riscontrato in pazienti con problemi alla cuffia dei rotatori o squilibri muscolari. 

Per la valutazione della discinesia scapolare, è possibile utilizzare diversi test. Il test di retrazione scapolare prevede l’elevazione attiva del braccio con l’aiuto del fisioterapista, applicando un’inclinazione posteriore e un movimento di rotazione esterno alla scapola. Il test di assistenza scapolare prevede l’aiuto del fisioterapista nella dinamica scapolare, accompagnando la scapola nella rotazione esterna e verso l’alto del bordo inferiore. Il test di spinta alla parete coinvolge il paziente nell’esecuzione di piegamenti alla parete o a terra, valutando la debolezza dei muscoli scapolari, in particolare del serrato anteriore. 

Fisioterapia per la discinesia scapolare

Per il trattamento della discinesia scapolare, la fisioterapia è incentrata sull’ottimizzazione del controllo motorio della spalla. In caso di forte dolore, possono essere utilizzate terapie fisiche come il laser, la tecarterapia e le correnti antalgiche per fornire sollievo. È importante concentrarsi sul rinforzo dei muscoli come i romboidi, il trapezio e il dentato anteriore. Lo stretching delle strutture retratte, come i muscoli pettorali e la capsula posteriore della spalla, è anche utile per correggere eventuali malposizioni della spalla. 

Si consiglia di consultare un fisioterapista specializzato per una valutazione accurata e un programma di trattamento personalizzato. 

Altre cause per il dolore alla spalla

I trigger point (punti trigger) e i tender point (punti doloranti) sono condizioni dolorose del tessuto muscolare che possono svilupparsi a causa di sovraccarichi, microtraumi ripetuti o disfunzioni di movimento. Queste condizioni vengono diagnosticate attraverso la palpazione del fisioterapista, che provoca dolore riferito dal paziente in una zona lontana dal punto di pressione (trigger) o dolore locale nel punto stesso (tender). I test manuali di forza muscolare possono essere utilizzati anche per la diagnosi. 

Il trattamento per i trigger point e i tender point coinvolge spesso tecniche manuali come la compressione ischemica, lo stretching con l’eventuale utilizzo di ghiaccio, esercizi di rilassamento e consigli posturali. Questi approcci mirano a ridurre il dolore, promuovere il rilassamento muscolare e migliorare la funzione. 

Per quanto riguarda i problemi cervicali che possono causare dolore alla spalla, è importante notare che la regione cervicale è collegata alla spalla attraverso fasce muscolari e tessuto nervoso periferico. I problemi di movimento nella colonna cervicale, come ad esempio nelle vertebre C5 e C6, possono generare dolore nella zona di inserzione del deltoide o in altre parti dell’arto superiore. I professionisti della terapia manuale spesso eseguono esami funzionali che coinvolgono il movimento della spalla e del collo per valutare un possibile coinvolgimento cervicale nella sintomatologia. In caso di alterazione dei sintomi con il movimento del collo, si può ritenere che la colonna cervicale sia coinvolta come causa del problema e sarà importante trattare le disfunzioni a quel livello attraverso terapia manuale, esercizio terapeutico e terapia fisica. 

Infine, se il dolore alla spalla è causato da trauma o se è presente un dolore intenso, è consigliabile recarsi al pronto soccorso per verificare la presenza di eventuali fratture. Se il dolore si è manifestato gradualmente o è di origine insidiosa, è opportuno consultare un medico o un fisioterapista specializzato per una valutazione. Una valutazione funzionale può aiutare a identificare la struttura che sta causando il dolore alla spalla. In caso di dubbi clinici o significativa limitazione funzionale, potrebbe essere necessaria una risonanza magnetica, che è l’esame diagnostico più importante per le strutture della spalla. 

Si consiglia di consultare un professionista sanitario per una valutazione accurata e un piano di trattamento appropriato in base alle specifiche condizioni individuali. 

Lo Studio Kinesis Fisioterapia e Osteopatia  è centro specializzato Fisioterapia Italia

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